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NOTIZIE PEDAGOGICHE

Consulenze estive

 

Lo Studio di Consulenza Educativa Paideia di Lipari rimarrà aperto per tutto il mese di Agosto per consulenze ai genitori, alle famiglie in generale, per valutazioni pedagogiche, osservazione educativa, progetti educativi personalizzati per bambini e adolescenti. Interventi educativi, riabilitativi, individualizzati per le difficoltà di apprendimento, per le problematiche comportamentali e per tutto ciò che concerne l'educazione e la formazione. 
Per prenotare un appuntamento con il Dott. Samuele Amendola: 3899277893.

Lo Studio Paideia si trova a Lipari in Via Garibaldi 146.

"Sta fermo...non ti muovere!"

 

Chi ha detto che i bambini debbano stare fermi? Il corpo è fatto per il movimento! Piuttosto che inventarci disturbi come l'iperattività... perché non parliamo di Pedagogia del movimento? Cioè insegnare ai bambini come muoversi in maniera armonica nell'ambiente... dove inizia e finisce un gesto... di quanto sia ricco il silenzio...partendo sin dai primi anni di vita. Ma un bambino che viene continuamente richiamato e rimproverato ... non potrà mai imparare come muoversi... Allora svilupperà ansia, senso di inadeguatezza, si sentirà incapace rispetto ai suoi coetanei. Probabilmente avrà difficoltà a concentrarsi...a mantenere l'attenzione sui particolari... ma quando e come lo abbiamo messo nelle condizioni di esercitare e sviluppare queste abilità?!

Sbagliando s'impara!

 

«Secondo Maria Montessori il bambino costruisce la propria personalità attraverso le esperienze e le relazioni con l’ambiente che lo circonda. Egli comincia la conquista dell’indipendenza all’inizio della sua vita e mentre si sviluppa, perfeziona se stesso superando gli ostacoli che incontra nel suo percors; così facendo si libera dai tentativi degli adulti di “modellarlo”. Da questa convinzione nasce e si sviluppa la proposta educativa montessoriana basata sull’attività autonoma di ciascun bambino: “Aiutami a fare da solo.” Non significa abbandonarlo a se stesso, ma favorirne l’attività attraverso un’azione indiretta realizzata in un ambiente che l’adulto ha il compito di preparare. In alcune attività il controllo e l’autocorrezione sono diretti, in altri non così immediati. Sarà la ripetizione delle esperienze che porterà il bambino a vedere ciò che prima non aveva visto, a scoprire il proprio errore, trovare la via per risolvere il problema; senza l’aiuto dell’adulto. In altri termini non si corregge a parole un bambino, ma gli si dà il tempo di verificare da sé ciò che ha fatto. E’ così che sviluppa l’auto-giudizio, l’autovalutazione senza dipendere dal parere dell’adulto o dei compagni, l’auto-crescita nella stima di sé attraverso l’errore e l’autocorrezione che sono chiaramente strumenti essenziali per la costruzione di una personalità indipendente. Bisogna, però, aver chiaro che occorre dare ai bambini i mezzi per verificare da soli ciò che fanno (il bicchiere di vetro se cade si rompe, l’acqua cade dalla brocca se è troppo piena ecc.) molti anni prima di arrivare a controllare gli sbagli di ortografia o di calcolo. La scoperta dell’errore e l’autocorrezione diventano così un’abitudine».

Non dispensiamo...

 

Quando sento, anche colleghi pedagogisti, parlare di "dispensa" nelle difficoltàdell'apprendimento come la dislessia...non posso far altro che rimanere di stucco! Penso così che abbiamo dimenticato la grande lezione di Maria Montessori... là dove medicina e psicologia si fermano....può arrivare la Pedagogia! Le problematiche e le difficoltà dell'apprendimento...sono prettamente educative... ed attraverso il duro lavoro educativo vanno affrontate. Per questo amo parlare di "diversità di apprendimento" piuttosto che di disturbo, etc...

"Nessun bambino deve essere escluso dalla scienza che gli è è propria, la Pedagogia."

"Maria Montessori individua nella prima infanzia una particolare sensibilità e un grande interesse verso le parole nuove, che chiama fame di parole e che ritiene particolarmente intensa fino ai 5-6 anni. E’ una fase nella quale il bambino ama particolarmente assorbire il più gran numero di parole. Il bambino ne è affamato in quanto è intento ad ordinare il mondo che lo circonda attraverso il sistema della corrispondenza tra ciò che vede e che interpreta e la parola che lo identifica. Le parole nuove lo attraggono in modo speciale, proprio perchè le sente come strumento di scoperta."

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